Non ti fidare della prima risposta

Lavorando come dottoressa, a maggior ragione con le persone migranti, è importante ricordarsi un monito: chiedi le cose in tutti i modi, da su da giù, da destra e da sinistra, la dott.ssa D’Angelo me lo dice sempre “non ti fidare della prima risposta!!

Non basta domandare se stanno bene, deve partire la carrellata: hanno malattie? Prendono medicine? Vanno dai dottori? Sono mai stati in ospedale? Hanno questa malattia? Hanno avuto quest’altra malattia? Solo questa persona nella tua famiglia ce l’ha? Gli altri invece no? Qualcos’altro? Ti viene in mente un’altra cosa medica importante?

Oggi ne ho avuto un’ulteriore dimostrazione…

P. è un paziente nuovo, fuori appuntamento, che è stato a fare una visita cardiologica privata e sul referto la scarna anamnesi riporta una pregressa abitudine tabagica e familiarità negativa eccetto una sorella con diabete mellito.

In realtà, già all’inizio del nostro colloquio esce fuori che il padre è deceduto in età relativamente giovane per infarto cardiaco. Sembra che non ci sia altro, chiediamo e il paziente continua a ripetere “tutti bene”.
Ma il sesto senso della dott.ssa D’Angelo (una specie di prurito medico come quello di Spiderman) mi spinge ad indagare più a fondo.

Parto con “quanti anni hanno i tuoi due fratelli e le quattro sorelle?” e dopo una mezz’ora di ricerca alla Sherlock Holmes scopro che il padre aveva anche il diabete, la madre è cardiopatica, quattro germani su sei hanno l’ipertensione arteriosa e due anche il colesterolo alto.
Alla faccia della familiarità cardiologica negativa!!

Direi che se lo merita proprio un ecocardiogramma di approfondimento visti i sintomi dell’ultimo periodo…