Il cantante in erba?!

La prima volta che lo vedo è in un angolo della sala d’aspetto, non riconosco in lui la storia del ragazzino raccontata dalla mamma. È alto, massiccio, noto solo il suo isolamento e la sua aria stralunata e assente. La seconda volta è seduto accanto alla mamma, alza il volto un attimo e allora chiedo (o meglio, devo chiedere alla mamma) di prendere un appuntamento perché lei cerca di non darmi mai disturbi esagerando e chiede solo alla segreteria.

Ho sentito vaghe cose su questa famiglia, non mi sono soffermata molto sugli adulti (sebbene anche su di loro avrei molto da dire!) perché ora è il ragazzo che mi interessa. Ho letto che si è ricongiunto con la madre da qualche mese, che nel Paese d’origine ha assunto farmaci pesantissimi per controllare quadri psicotici con deliri e disturbo dell’attenzione ADHD.
Mi preoccupa e sono certa che la famiglia non sappia come inserirlo in percorsi diagnostici sanitari italiani confacenti e soprattutto nel percorso scolastico. Vorrei scongiurare ulteriori peggioramenti.

Durante la visita il ragazzo non collabora, non credo capisca tutto quel che diciamo, sicuramente non sa esprimersi. Fra le varie cose di cui parliamo, insisto molto sull’inserimento scolastico e sull’opportunità di frequentare gruppi di giovani per farsi qualche amico.
Quel che raggiungo è che andranno ad un appuntamento con una volontaria dell’associazione!
Ho spiegato che questa ragazza nel periodo estivo sta pensando di fare un piccolo gruppo per insegnare la lingua italiana… Spesso faccio cose d’istinto per cui non so bene che gruppo si formerà, ma fa parte di me e ci provo.

Dopo pochi giorni il gruppo si ritrova e comincia a frequentarsi. Sono tutti giovanissimi: due ragazze minorenni bengalesi, di cui una timidissima mai uscita di casa fino ad allora senza un genitore accanto, un ragazzo di 22 anni bengalese, ma che si sente un adulto da sempre, grande lavoratore ma precario che accudisce la famiglia nel suo Paese, e lui di 14 anni.

Ho seguito i vari passaggi e devo dire che alla visita successiva ho trovato un’altra persona, spiritosa, sorridente, con la sua aria vagamente sorniona, ma con una forza ritrovata. Si è iscritto a scuola per settembre e sicuramente ora ci andrà più sicuro visti i grossi passi avanti che ha fatto in queste poche settimane di scuola di italiano intensivo ma soprattutto di “intensivi” rapporti umani.

Ho visto che il gruppetto ha organizzato nella calura estiva passeggiate per compere e nella natura. Ma la cosa più commovente è averlo visto cantare stonatissimo in un karaoke in lingua italiana, appassionato e perso in una sfera romantica che solo gli adolescenti possono avere!